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Gli Italiani furono chiamati il 2 Giugno 1946 al primo referendum istituzionale per scegliere tra Repubblica o Monarchia. Il voto fu a suffragio universale con una affluenza pari all’89% degli aventi diritto al voto. Per la repubblica si schierarono i partiti della sinistra; la DC per puri motivi politici lasciò la libertà di voto; per la Monarchia si schierarono PRI e PLI. La campagna referendaria fu molto accesa con tante intimazioni e minacce. Votarono circa 25 milioni di italiani e alla fine, con strascichi di brogli, vinse la Repubblica con il 54,3% contro il 45,7% della Monarchia.

In Campania, ed anche ad Agropoli, vinse la monarchia con l’80%.
Il Comune, a giugno del 1946, era amministrato dal C.I.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) con la carica di sindaco affidata ad Attilio Niglio. Alle prime elezioni dell’Italia Repubblicana, ad Agropoli furono presentate due liste: Fascio di Grano e Stella.
Il 15 Ottobre 1946, il consiglio comunale eleggeva sindaco l’avvocato Nicola Crisci, che risultò essere il più giovane sindaco d’Italia. Gli eletti di quella prima tornata elettorale furono:
- Partito Fascio di Grano:
Crisci Nicola (sindaco), Voso Francesco (vicesindaco), Apone Giuseppe (assessore), Melai Arturo (assessore), Surmonte Liberato (assessore), Cianfrone Alfonso (assessore), De Caro Luigi (assessore), Capo Severino (consigliere), Caruccio Antonio (consigliere), Di Luccio Antonio (consigliere), Izzo Giovanni (consigliere); Liguori Antonio (consigliere), Passaro Gennaro (consigliere), Raino Alfonso (consigliere), Tata Antonio (consigliere).

- Partito Stella:
Chiariello Francesco (consigliere), Contaldi Vincenzo (consigliere), Di Sergio Emanuele (consigliere), Nigro Marco (consigliere), Serra Pasquale (consigliere).

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